I rifiuti solidi alimentari conferiti dalle navi provenienti da un porto extra UE, prima di essere smaltiti devono essere sottoposti ad un processo di sterilizzazione. Questa è ottenuta mediante trattamento per autoclavaggio.

Le fasi del processo sono le seguenti:

  1. conferimento e stoccaggio, tramite il ribaltamento dei cassoni contenitori all’interno di una buca di carico (interrata) costruita in cemento impermeabilizzato e lamiera zincata che alimenta direttamente l’impianto.
  2. La fossa è stata sottoposta ad un ulteriore trattamento d’impermeabilizzazione;
  3. trasferimento al sistema di omogeneizzazione, mediante una gru con benna a polipo manovrata da operatore con annessa centrale oleodinamica;
  4. omogeneizzazione del rifiuto con macchina munita di lame; una griglia posta sotto alle lame definisce la granulometria utile per la successiva fase di sterilizzazione;
  5. trasferimento del rifiuto omogeneizzato ai moduli sterilizzatori tramite coclea;
  6. produzione di vapore saturo fino ad una pressione di 5Atm.;
  7. all’interno delle camere dei moduli sterilizzatori si sviluppa una temperatura di 135°C per effetto della pressione in vapore saturo alla quale si somma l’effetto di riscaldamento per induzione del calore ceduto dalle pareti delle camere. La temperatura e la pressione generate nelle camere di sterilizzazione sono mantenute automaticamente dal Sistema di controllo REAL TIME che regola l’azione di ingresso del vapore. Tutto il procedimento di controllo e sterilizzazione adatta la gestione automaticamente per ogni tipo di carico introdotto. Al fine di garantire la sterilizzazione dei rifiuti questi devono essere mantenuti in presenza di vapore saturo ad una temperatura di 132° C per un periodo di 350 secondi; il sistema garantisce una temperatura mediamente superiore ai 135° C e un tempo di trattamento di 300 secondi. Durante il ciclo di sterilizzazione un sistema interno di agitazione del rifiuto continua a muoverlo in modo che il vapore possa raggiungere tutte le parti del rifiuto. Alla fine di ogni ciclo di sterilizzazione la stampante genera un rapporto sul quale sono specificati i parametri del trattamento ottenuto; se questi hanno superato i valori minimi necessari viene anche stampato un messaggio di convalida del ciclo di sterilizzazione. Nell’ipotesi in cui non si sia raggiunto un livello ottimale di sterilizzazione il sistema ripeterà automaticamente il ciclo e permetterà l’uscita del rifiuto solo quando sarà garantita la sterilizzazione. L’efficacia del processo è monitorata con indicatori biologici (il controllo è eseguito periodicamente dalla Sanità Marittima e dai laboratori ARPA LAZIO che al termine di ogni verifica rilasciano apposito verbale);
  8. espulsione del rifiuto sterilizzato e suo trasferimento nei DRY BOX: a trattamento terminato, il rifiuto esce dal modulo di sterilizzazione e, tramite una coclea, viene caricato in un DRY BOX con all’interno un sacco di tessuto non tessuto. Qui il rifiuto subisce una pressatura che ne favorisce la fuoriuscita della parte liquida rimasta. Il refluo accumulato è inviato e raccolto nel serbatoio di accumulo del percolato.
  9. trasferimento del rifiuto nei container scarrabili: al termine della fase di essiccazione i sacchi di tessuto non tessuto sono trasferiti, con apposito mezzo di sollevamento, all’interno di container scarrabili pronti per il trasporto ad idonei impianti di smaltimento finali.

L’impianto è in grado di trattare mediamente 500 Kg/h di rifiuto per ogni modulo di sterilizzazione