Le acque di sentina sono costituite essenzialmente da acque e oli e provengono principalmente dalle attività di manutenzione dei macchinari a bordo delle navi.
All’arrivo della nave nel porto, le acque di sentina sono prelevate, con l’utilizzo di autocisterne da 30 mc circa o da appositi automezzi scarrabili muniti di cisterne amovibili in ferro delle dimensioni di 14 mc, tramite pompe di travaso. Le cisterne sono in acciaio rivestite da vernice.
Le vasche di contenimento dell’impianto sono sopraterra ed in cemento armato con rivestimento in vernice epossidica. Queste poggiano su un basamento di cemento armato a sua volta ricoperto da una guaina impermeabile, con lo scopo di evitare potenziali contaminazioni del suolo nel caso di perdite.
Il carico è eseguito applicando tubi a doppia camicia alla presa di carico della nave. La disoleazione dell’olio è eseguita in primo momento per via gravimetrica, poi per sfioramento con dei nastri adsorbenti, quindi a coalescenza con il filtro BEA.
La parte acquosa del rifiuto, proveniente dal filtro a coalescenza, è trattata prima con policloruro di alluminio al fine di indurre i processi di flocculazione, poi è alcalinizzata con l’aggiunta di latte di calce, quindi subisce un processo di chiariflocculazione con l’aggiunta di polielettrolita anionico, che favorisce la sedimentazione dei fanghi.
Il refluo chiariflocculato, attraversa un flottatore che, meccanicamente, rimuove i fanghi affioranti. Questi fanghi sono inviati, mediante un sistema di pompaggio, a 2 ispessitori verticali (dry box) al fine di operare la compattazione e la riduzione volumetrica degli stessi prima dell’invio a smaltimento (CER 19 08 13* “Fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali”).
Il liquido risultante dalla decantazione è ripompato per il trattamento depurativo.
Il refluo depurato dai fanghi, in uscita dal flottatore subisce un passaggio in un sistema di filtrazione costituito da un filtro passivo e da due filtri attivi a carbone.
Le acque di scarico in uscita dai filtri a carboni attivi sono inviate in 3 serbatoi da 16.000 litri ciascuno, collegati tra loro a formare un unico accumulo da 48.000 litri. Prima di essere scaricate, le acque sono campionate per le analisi e la determinazione dei valori di COD, pH, conducibilità e temperatura, nitrati, solfati e solfuri.
L’impianto presenta una potenzialità lavorativa teorica di circa 10 mc/h e, considerando un turno lavorativo di 6h, un potenzialità massima di 60 mc/g. Nella fase di messa a regime dell’impianto, si è rilevata una portata media di trattamento pari a 5 mc/h.
Dai dati analitici disponibili, è risultato che il contenuto di olio nelle acque di sentina varia dal 10% al 60%; pertanto, considerando l’impianto nella sua massima potenzialità, si ha una produzione media di olio da recuperare pari a 18 mc/g (30%) con una produzione giornaliera di acqua depurata di circa 42 mc.
L’olio separato è affidato, per il suo completo recupero e raffinazione, ad altro impianto di trattamento debitamente autorizzato.

Per assicurare la piena efficienza del processo di depurazione delle acque di sentina e per il monitoraggio delle componenti dell’impianto sulla base della differente natura dei reflui in entrata, la S.E.Port. si è dotata di un laboratorio di analisi per la valutazione del refluo in ingresso, allo scopo di ottenere una elevata qualità del trattamento.

Il processo del laboratorio si sviluppa secondo le seguenti attività:

  1. accettazione e stoccaggio dei campioni di reflui provenienti dalle navi, prelievi e campionamenti, analisi e preparazione referti;
  2. gestione e controllo del processo di depurazione: monitoraggio con campionamento manuale,analisi delle acque di reflue scaricate nel fosso del Buonaugurio;
  3. caratterizzazione di tutti i rifiuti in ingresso agli impianti.